
(intervista al M° Guido Zangheri - pubblicata su Rimini IN Magazine)
Rimini e la Musica. Un sodalizio d’affetto e d’affinità sul quale non tramonta il sole. E ‘sulle scale di un pianoforte’, l’incontro con il M° Guido Zangheri è un occasione per parlare di due importanti fucine di cultura: il Liceo Musicale Lettimi e l’Università Aperta intitolata a Giulietta Masina.
La musica è un ‘ars’, nel senso antico del termine, ritenuta fin dall’epoca classica di primaria importanza nella formazione dell’uomo.
E se per Pitagora esiste una stretta relazione fra musica e animo umano, musica e matematica per tanta parte della filosofia successiva presiedono all’ordine e all’armonia del Cosmo. Teorie affascinanti per una disciplina altrettanto affascinante che a Rimini trova nel M° Guido Zangheri uno dei suoi massimi rappresentanti.
Musicista, insegnante di pianoforte, professore di lettere, critico di musica, giornalista, ex direttore del Liceo Musicale Lettimi, Presidente di Università Aperta e bravo podista, sono le qualifiche che gli hanno valso l’essere annoverato fra quei riminesi esimi, meritevoli di far parte di una galleria di tipi illustri: quelli immortalati dal caricaturista Giuma. E Guido Zangheri, classe ’41, sposato con una pianista e padre di tre figli tutti musicisti (oltre alle diverse professioni che esercitano), a quella caricatura ci tiene! Perché è un uomo che sorride, che ama scoprire affinità con il suo interlocutore, esprimersi con semplicità, comunicare e prendersi con saggia ironia.
Le sue note si rincorrono sul pentagramma di una vita dedicata alla Musica. “Ho frequentato il liceo classico Giulio Cesare – racconta – poi mi sono laureato in lettere moderne con una tesi su Amintore Galli, musicologo e musicista cui è dedicato il teatro della nostra città. Contemporaneamente mi sono diplomato al Conservatorio di Pesaro. Era il ’64. Nel ’65 ho iniziato ad insegnare pianoforte al Liceo musicale Lettimi di Rimini.”
Il Lettimi è stato la casa dei migliori sogni, per lo più realizzati, delle soddisfazioni del Maestro che, nel ’74 all’età di 33 anni ne ha assunto la direzione. “Sono state una serie di circostanze favorevoli, a portarmi, piuttosto giovane, alla guida del Liceo, incarico che ho mantenuto fino al 2005.” Durante questi anni sono stati raggiunti traguardi importantissimi, dei quali vado fiero. Primo fra tutti la parificazione con i conservatori. Abbiamo dovuto lavorare tenacemente per rientrare nei parametri di legge: portare le classi da due a sette, aumentare il numero degli iscritti, formare un’orchestra, un coro…”
L’impegno, preso con se stesso e con la sua Euterpe (fra le nove muse colei che sovrintende l’arte della musica), era di dare a Rimini quella scuola prestigiosa che oggi vanta anche un Auditorium e che passò in quegli anni da 50 a 400 iscritti in media. Concerti di Mozart, Behetoven, Bartoc, Ravel hanno impreziosito le stagioni del Lettimi e composto una storia dalle belle note in un crescendo di traguardi e successi. Fra gli anni Settanta e Ottanta il Lettimi ha vissuto la sua fase di maggiore espansione. Negli anni Novanta l’Amministrazione Comunale, consapevole del ruolo raggiunto dal liceo musicale e della sua importante funzione all’interno della città, ha formalizzato al Ministero della Pubblica Istruzione la domanda di pareggiamento ai Conservatori di Stato, riconoscimento pervenuto il 9 gennaio 2001. Il lettimi, Istituto di Alta Formazione Artistica e Musicale, ha ottenuto nel 2004 anche un ulteriore riconoscimento con l'approvazione da parte del MIUR del proprio progetto di Diploma Accademico di II livello (biennio specialistico in discipline musicali di livello universitario)
Il Professore, elegante nei modi e nella gestualità come si conviene all’uomo che, seduto al pianoforte fa vibrare gli accordi grandiosi dell’organista di Waimar, si guarda indietro con soddisfazione e volta pagina sul suo leggìo. E’ Bach il suo Autore e quella musica così affine alla scienza. “Le pagine di Bach –spiega- sono monumenti di drammaticità intensa e potenza comunicativa, culminanti in quella che, per me, è la sua opera più straordinaria: la Passione secondo San Matteo.”
Il suo capitolo di oggi s’intitola a Giulietta Masina e a Federico Fellini. E’ l’Università Aperta di cui Guido è Presidente e Direttore. Un’Associazione culturale cittadina di grande pregio ispirata ad un modello educativo europeo e fondata sul concetto dell’educazione continua, del sapere che non ha mai fine. “Storia dell’Arte, della musica, lingua italiana, inglese e tedesca, storia contemporanea, psicologia, sociologia, con seminari e incontri, sono le materie di studio che chiunque, a qualsiasi età, può continuare ad apprendere ed approfondire. – spiega Zangheri - Le discipline umanistiche sono l’anima della cultura, del comportamento libero e creativo, sono il patrimonio di fantasia ed emozioni a fondamento dell’identità e dell’intelligenza di ogni individuo.”
E per finire, colui che si era laureato con una tesi su Amintore Galli e che si era battuto, negli anni 80 con la raccolta di 10.000 firme per ottenere il famoso concorso che portò al progetto Teatro dell’Architetto Natalini, esprime su questo punto il suo pensiero di oggi. “Desidero vederlo realizzato – dice- Se ha prevalso la linea del com’era, dov’era, ben venga, purchè il Teatro venga ricostruito. La cultura ha le sue sedi, che si chiamano Università, Teatro… Ha le sue espressioni: gli eventi, gli spettacoli di alto profilo che Rimini sta riproponendo. Sono tutti stimoli importanti di cui la nostra città ha un gran bisogno.”
E la città ha un gran bisogno di questi uomini, intellettuali veri che, attraverso l’impegno e la cultura, propongono ai giovani modelli intramontabili.
BOX
Cenni storici del Liceo Lettimi
Fin dalla metà del secolo scorso, essendosi diffuso notevolmente a Rimini lo studio della musica, il Municipio incaricò il M° Pedrotti, direttore del Liceo Musicale di Pesaro, di dare un nuovo assetto organizzativo alle Scuole di Musica della città. Venne Venne istituita una nuova scuola di Musica con le cattedre di canto, armonia e pianoforte, strumenti ad arco e a fiato e i posti disponibili circa un ottantina. Le finalità della scuola erano di formare suonatori per la banda e coristi per gli spettacoli d'opera. Ottimi musicisti uscirono dalla scuola, distinguendosi negli esami sostenuti presso i Conservatori di Pesaro, Bologna e Parma. Durante la direzione del M° Abbati, il M° conte Giovanni Lettimi, artista e pianista di rinomata fama, donò al Comune il proprio palazzo gentilizio come sede della scuola. Una sede prestigiosa e storica con una fastosa sala di rappresentanza per i concerti affrescata dal pittore faentino Marco Marchetti, nel 1579.
Nel 1930 l'ordinamento interno della scuola fu equiparato ai Licei e ai Conservatori di Musica Statali. Sei sezioni costituivano l'intero corso degli studi e gli alunni erano oltre 80. Nel 1932 anche per suo interessamento fu restaurata dal pittore concittadino Gino Ravaioli, la grande sala di rappresentanza della Scuola, restituendola agli splendori dell'antico fasto. Nello stesso anno la scuola si arricchì di un grande Organo della ditta Balbiani di Milano che completò la dotazione strumentale della scuola. Nel 1941 la Scuola divenne Liceo Autorizzato.
Le tragiche vicende belliche con i violenti bombardamenti, distrussero la cinquecentesca casa Lettimi e tutta la suppellettile della Scuola. Passato il fronte il M° Cima con quello che era stato possibile recuperare, la riaprì prima all'ultimo piano di palazzo Gambalunga, poi nei locali adiacenti la sala del Ridotto del Teatro Comunale. Dopo la direzione del M° Egidio Araldi e del prof. Italo Roberti, nel 1974 il prof. M° Guido Zangheri, ex allievo del Liceo, veniva incaricato della Direzione mantenuta fino al 31/3/2005, data del collocamento a riposo, ottenendo storici e prestigiosi risultati coronati dal Pareggiamento e dalla istituzione del Diploma Accademico di II livello. Attualmente la direzione è affidata al Prof. Enrico Meyer, titolare dal 1982 della cattedra di Pianoforte Principale.
tratto da G.C. Mengozzi - Teatro fra Ottocento e Novecento -
LE SCUOLE MUSICALI Estratto da "Storia di Rimini" dal 1800 ai nostri giorni"
Bruno Ghigi Editore - Rimini 1980
Nessun commento:
Posta un commento