mercoledì 1 agosto 2012

Leggere. Cibi e Tradizioni.

Cattolica a Tavola

La tavola è una magia attorno cui ruota la storia di ognuno, di ogni luogo e di ogni tempo. “Ma
la catena di trasmissione di saperi – come dice Gigliola Casadei – rischia di
essere interrotta da stili di vita e da alimentazioni che hanno sposato logiche
industriali.” Questo libro vuole essere un modo per ricordarsi chi siamo.

Fra le tante cose per cui è bella Cattolica, le iniziative,
le attività, la forma stessa della città, annovero volentieri questa recente
pubblicazione curata – direi con amore- da Gigliola Casadei fin nei minimi
dettagli e voluta dall’Amministrazione Comunale.
Cibi e Tradizioni – parte del più vasto progetto “Cattolica
da Gustare” - è un bel libro che rinnova l’omaggio a questa terra di vini, di
oli, di formaggi, di erbe aromatiche, di dolci delle feste e di ricette che la
tradizione ha consacrato e tramandato grazie alla sapiente mano e alla
lungimiranza delle azdore. Fin dalle
prime battute, dalla presentazione di Antonio Ruggeri, assessore alla pubblica
istruzione, è la memoria a condurre le emozioni e la sua è un’autentica e
personalissima pagina che introduce con immediatezza nel ‘vivo’ dell’argomento.
La memoria è il luogo dove i sensi hanno accumulato tutto il
nostro sapere quotidiano. Lì risiede la saggezza della tradizione e i profumi e
i sapori fanno da trama ai ricordi
migliori. A Maria Lucia De Nicolò si deve la scientificità dell’argomento, la
conoscenza del prodotto e della sua storia. Con equilibrio si alternano i
contributi di Stefano Cerni sul vino, l’olio e il formaggio e di Giovanni
Lerker sulle cotture e le proprietà nutrizionali degli alimenti. A rendere più
preziosa la pubblicazione sono le stampe antiche e le immagini botaniche
offerte dalla British Library di Londra, dalla Biblioteca Marciana di Venezia,
dalla Biblioteca Casanatense di Roma e da collezioni private, perché le buone
erbe spontanee, cui Adriano Mattoni e Gigliola Casadei dedicano un intero
capitolo, hanno avuto, nella tradizione, un ruolo importante non solo per la cucina;
coltivare ed utilizzare le erbe officinali ed in particolare quelle aromatiche
infatti, “significava possedere la chiave della vita”. E poi è la volta delle
minestre e dei dolci, come il ciambellone,
il miacetto, le ciaramine, di cui –per chi avesse voglia di cimentarsi- vengono
riportate anche le ricette originali. L’ultima parte del libro è dedicata ai
protagonisti di oggi. Custodi di quell’antica saggezza popolare, i nuovi
interpreti del gusto restituiscono ai palati più fini della modernità i sapori
del tempo che fu, tradotti secondo la gioiosa arte dell’innovazione e della
sperimentazione. Frutto del lavoro di ricostruzione storica della giornalista
Wilma Galluzzi, quest’ultima sezione contiene alcune belle storie cattolichine.
Uomini che hanno legato ai sapori e all’arte della ristorazione la propria
fortuna: Paolo Staccoli dell’omonima pasticceria e caffè; Raffaele Renzi detto
Lino, patron dell’osteria La Puràcia, Giancarlo Venturini, patron del
Ristorante Marittimo e Piergiorgio
Pazzaglini del Ristorante ‘Da Antonio’ l’Osteria del Buongustaio. Signori del
palato e della memoria, per trasmettere al futuro la miglior tavola della
nostra storia.

Cibi e tradizioni ... e c’è di mezzo il
mare. AA.VV
a cura di Gigliola Casadei
pagg. 139
Comune di Cattolica

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