mercoledì 1 agosto 2012

Leggere. Perchè mi hanno ucciso

Coraggioso Dossier

Dapprima si pensò al Tallio, poi, poche ore dopo il
decesso la diagnosi corretta: avvelenamento da Polonio 210. Scotland Yard, da
subito, avviò le indagini con l’ipotesi di omicidio... Sulla storia di
Aleksandr Litvinenko, torna il giornalista sammarinese Luca Salvatori con
questo libro dossier.

Il giornalista sammarinese Luca Salvatori, attualmente alla
conduzione del tg della televisione di stato della Repubblica, insieme a Maxim
Litvinenko, studente russo e fratello del più noto Aleksandr, cura l’edizione
di questo libro dossier dedicato alla vicenda e alla morte di Aleksandr
Litvinenko. Già tenente colonnello dell’esercito russo, poi trasferito al
controspionaggio militare, prima nel Kgb e successivamente negli attuali
servizi segreti: l’Fsb, l’ufficiale aveva rinunciato ai gradi e alle
onorificenze con formale lettera aperta, indirizzata al Comandante Supremo,
Presidente Vladimir Putin. Una lettera piena di sdegno per la natura violenta e
corrotta di quell’esercito, al quale non voleva più appartenere. In fuga dalla
ex Unione Sovietica, nel novembre del 2000 aveva chiesto asilo politico a
Londra e nel 2006 aveva ottenuto la cittadinanza britannica.
Aleksandr Valterovich Litvinenko è morto a Londra nel
novembre del 2006, ucciso dal polonio 210 un isotopo rarissimo e costosissimo. Su
questa morte è stata aperta un’indagine non ancora conclusa. “Perché mi hanno
ucciso” tenta di rispondere proprio a questa domanda, prendendo le mosse dall’attività
di propaganda dissidente svolta dal protagonista nei confronti del governo
Russo e del Presidente Putin, riportando fedelmente i testi di alcune
interviste da lui rilasciate negli ultimi anni ed articoli giornalistici a sua
firma contenenti accuse precise circa gli attentati ai palazzi di Mosca del
1999, sulla strage del teatro di Dubrovka del 2002, sulla tragedia di Beslan
del 2004 e sull’omicidio della giornalista Anna Politkovskaja. Nelle
dichiarazioni e negli scritti di Litvinenko, nomi di personaggi di primo piano
vengono legati col filo rosso a quei tragici fatti di cronaca rivelando la
natura politica dei Servizi Segreti come struttura di potere ed indicandone le
gravi responsabilità. Emergono tesi inquietanti e foschi scenari di politica
internazionale, come quella che mai, dal 1989 in poi, il mondo era tornato ad
essere così vicino ad una nuova guerra fredda.
Aleksandr è stato ucciso. E di quella morte annunciata (per
contagio radioattivo) vengono ricostruiti gli ultimi atti, dei giorni che
precedettero la fine. Secondo Scotland Yard, che ha condotto le indagini ed
ipotizzato l’omicidio, la contaminazione dev’essere avvenuta al Millennium
Hotel dove Aleksandr ha incontrato tre ex agenti del Kgb. Altro incontro
‘pericoloso’ potrebbe essere stato quello con Mario Scaramella, oppure egli
servì ai servizi segreti solo come ‘diversivo’. Ma dietro a tutti c’è l’ombra
dell’uomo che egli ha sempre accusato apertamente e contro il quale apertamente
ha combattuto la sua battaglia. Fino alla morte.

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